SE SI POTESSE

Io non ce la faccio.
Sono abituata troppo bene. 
Lo dicevo ieri a mia mamma mentre mi cucivo le mie nuove pantofoline in feltro.
Certi comportamenti dell’essere umano medio mi pesano.
Rischio di diventare pedante nel ripeterlo, ma è una sensazione davvero pressante.
Che mi spinge a vomitar parole per poter sostenere questa pressione.
Immagini di decadenza. Di chi si accontenta.
Chi assaggia qualcosa di diverso, di migliore, difficilmente poi si accontenterà di quello che aveva prima. Rivaluta gli standard.

Siamo alla frutta.
Anzi io lo sono.
O qualcosa si evolve o vivremo di frustrazioni tutta la vita.
Comprendo il bisogno di agire.
Voglio dire il dilemma al giorno d’oggi è impieghiamo il tempo che ci rimane in modo costruttivo o ci lasciamo sopraffare da tutta questa mediocrità??
Speriamo che la nostra goccia nell’oceano si unisca a molte altre o si disperda inesorabilmente?
Non so perchè vivo di queste domande alle 10 e 34 del mattino.
Di un mattino freddino di Febbraio.
Se si potesse fonderei il mio piccolo staterello. Nel mio giardino.
Pochi cittadini ma buoni, molto molto buoni.

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